mercoledì 18 settembre 2013

Quanto mi rassomigli, madre





 

Quanto mi rassomigli
e quanto t’assomiglio,
mamma.
Ti guardo come facevi tu
quand’io piccina, giacevo nella culla
addormentata.
Ritornano d’allor voci lontane,
frammenti, ricordi,
sapori, odor di latte …
Ed oggi s’invertono  le cure,
da figlia quasi madre ti sono.
La ninna nanna ti vorrei cantare,
ma non oso …
Osservo la tua testa bianca,
il volto dolce,
benché invecchiato e stanco.
E quasi impercettibili io vedo
le stesse mie movenze nel tuo sonno
i tratti del tuo viso, come i miei …
Quanto mi rassomigli
e  quanto t’assomiglio,
mamma.
Dormi,  come bimba appari,
ma quando ti risvegli
ritorni ad esser madre
ed è  così che voglio,
così mi rassicuri.
Raccogli la tua voce
e poi mi  raccomandi,
chiedi per te preghiere,
per quell’ultimo viaggio,
che possa esser sereno,
se il Signore chiamarti a sé volesse,
o  perché forza Lui donar ti possa
per  procedere ancora
nel tuo cammino qui, su questa terra.


Nessun commento:

Posta un commento